domenica 4 giugno 2017

Con l'arte nel cuore: Quattro chiacchiere con Daniela Madau

Questa volta l'ospite del nostro blog è la critica d'arte Daniela Madau.

Quali sono i riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo? 
Bella domanda! Innanzitutto inizio col definirmi un libero pensatore partigiano. So che si tratta di una frase impegnativa ma, nella realtà è ciò che mi sento. Le “Lettere dal Carcere, di Gramsci mi hanno segnato dall’adolescenza per il suo essere innamorato della sua terra, dei suoi profumi e delle sue tradizioni ma dal punto di vista artistico credo di dover tanto a un grande storico dell’arte e pensatore contemporaneo, prof.. Roberto Coroneo. Ricordo ancora le sue lezioni all’università, parlava di architettura e di scultura con una semplicità intrisa di profondo sapere e ho pensato che questo è il metodo giusto per cercare di raccontare l’arte non solo agi accademici. Il suo linguaggio, professionale e accattivante, è stato un grande insegnamento. Devo a lui e a prof. Ulrico Sanna il coronamento di un sogno in tesi: realizzare un lavoro sinergico tra le Facoltà di Ingegneria e Storia dell’arte, raccontare un bene architettonico affrontando ogni aspetto artistico, iconografico, materico, di restauro. Mi piace però poter spaziare a 360°, conoscere e avere sempre la frenesia di non fermarmi. E dal punto di vista professionale devo tantissimo al mio angelo custode che mi accompagna nelle scelte, che mi sostiene e mi sprona, una persona speciale che, nonostante il mio caratterino tutto pepe, riesce a tenermi testa e a essere presente in ogni aspetto della mia insostituibile quotidianità. Insomma questi cardini mi fanno sentire fortunata di poter pensare, un'abitudine a cui non rinuncio!
Solo di recente ti stai interessando al fumetto, ti ha contagiato qualcuno o ti sono sempre piaciuti ?
Avevo non so quante centinaia di fumetti di Topolino e Il Giornalino… mmmh, forse non l’avevo mai detto a nessuno! Mi considero una divoratrice seriale di ogni stampato e ricordo di aver addirittura conservato “L’Inferno” della “Divina Commedia” a fumetti del Giornalino.  Con il M.I.D.I. – Museo dell’Immagine e del Design Interattivo di Norbello, dove sono Storico dell’arte, ho iniziato a studiare con criterio le opere del nostro collezionista e mi permetto di definire il fumetto come il risultato di un felice matrimonio tra arte grafico - fumettistica del disegnatore e arte letteraria dello sceneggiatore.
Daniela Madau con i fumettisti Luigi Serra e Umberto Buffa
E’ l’arte che deve assumere forme più divulgative per conquistare un pubblico maggiore, oppure siamo noi a doverci elevare al suo livello?  
Faccio un piccolo passo indietro… mi perdonate se parto dalla definizione di arte? Cosa racchiude per voi questa parola? Per me? È la capacità di comunicare sensazioni, emozioni, stati d’animo non necessariamente attraverso la lingua scritta e parlata. Ogni opera d’arte, nel momento in cui scaturisce un’emozione, ha assolto al suo obiettivo. Educarci noi all’arte? Forse un pochino, perché, a livello scolastico in primis, è necessario uscire dagli schemi precostituiti e avvicinarsi a un’opera d’arte con occhi da bambino. In questo un ruolo fondamentale l’hanno le istituzioni museali e la scuola e il rapporto che instaurano con il mondo artistico.
Si ha spesso l'impressione che gli storici dell’arte abbiano sentimenti positivi solo per l'arte del passato, c'è qualcuno a cui  nel 2017 chiederesti un autografo? 
Ho la fortuna di conoscere alcuni artisti della Sardegna di cui ho gia autografo e mi onora tale fortuna… ma un autografo di Picasso o di Renzo Piano non li disdegnerei!
Hai mai detto “Capra” a qualcuno? 
Eh già, mi ha capitato davanti allo specchio!
Una caratteristica della critica è spesso il senso di appartenenza ad una “scuola” entro cui la trasmissione dei saperi e delle competenze debba passare attraverso il riferimento a comuni “maestri”. Ritieni ancora valida e attuale tale pratica? Sicuramente ancora attuale e non sempre l’avverbio “ancora” ha una connotazione positiva!Mi spiego meglio... credo sia giusto far riferimento ai maestri ma non mi sembra costruttivo soffermarsi solo a quei riferimenti. Ma forse io ragiono da libero pensatore… ascolto e studio tutto per conservarmi la mia capacità di critica per evitare la sopraffazione di alcune prigioni mentali e ideologiche.
 Ci parli di  Da.Ma. delGuilcier?
 Dunque… posso partire dalla mia seconda media? Durante le ore di educazione tecnica, il professore ci ha portato in una piccola chiesetta romanica, sono tornata a casa e ho detto: “Mamma, da grande voglio lavorare nell'arte”. Era la bellissima chiesa di Santa Maria della Mercede a Norbello ed io, da quel momento, ho deciso cosa fare. Così, da adulta, è giunto il momento di dare un nome e un tono a questo storico dell'arte e gt della Sardegna che ha deciso di scrivere in un blog ciò che le piace fare: un gioco con le mie iniziali, il territorio in cui ho coltivato le mie passioni, ed ecco damadelguilcier, con il beneplacito della mia fidata Social Media Strategist! Il blog e i miei social, nascono per raccontarmi e per scrivere le mie emozioni in compagnia della mia cagnolina che mi segue ovunque… si mi definiscono una blogger, una travelblogger dogfriendly. Io sono uno storico dell'arte che ama l'arte nella sua terra e mi piace poter accogliere i turisti e far vivere loro la Sardegna, anche attraverso i miei occhi.
Daniela in compagnia di Lola, la sua fida assistente...
Ci parli di un artista del presente e del passato a cui sei particolarmente legata? Un'artista a cui sono particolarmente legata è senza dubbio Gisella Mura, ma è un legame che va oltre l'arte. Cerco di spiegarmi meglio: una volta laureata ero uno storico dell'arte e l'università non mi aveva mai spiegato cosa vuol dire esserlo nella nostra epoca, così mi limitavo a essere guida turistica, sin quando non arrivò una chiamata di Gisella: “Mi presenti una collettiva dove ci sono anche io?” ho ricominciato a sentire le farfalle nello stomaco, ho sentito nuovamente l'emozione di quella bambina delle scuole medie e per questo devo tanto a lei! Se mi guardo indietro… uhhhh difficilissimo! Mi incanto davanti all'arte romanica, ai capolavori di Boccioni e Fontana, per non parlare di Mies van der Rohe!
Insieme all'artsta Gisella Mura
Come è attualmente lo stato dell’arte in Sardegna?  
E un periodo di movimento o c’è una certa stagnazione? L'arte sarda non ha mai avuto una stasi, dall'epoca prenuragica a oggi ci siamo sempre caratterizzati per conservare un certo movimento culturale, talvolta anche parallelo a quello europeo e con una sua identità!
Cosa consiglieresti a un giovane che vuole entrare nel mondo dell’arte dal punto di vista professionale? 
Consiglierei di non perdere la capacità ascoltare sempre il proprio istinto e l'emozione che suscita un artista e i suoi capolavori. Credo che la curiosità di studiare e conoscere non debba mai terminare e poi, non dimenticarsi che l'arte è ineffabile e il nostro compito è quello di accompagnare arte e artisti senza mai sentirsi arrivati!
Una tua opinione sulle televendite di opere d’arte? 
 Televendite e arte credo non possano stare nella stessa frase. Partiamo dal presupposto che l’artista è un lavoratore che non vive di acrilico e pennello ma la televendita non è un canale che permette al compratore di capirne l’essenza. Si, io faccio parte della scuola di coloro che ritengono fondamentale gustare un’opera, viverne appieno il valore e le emozioni che suscita.

Ci parli delle tue preferenze in fatto di libri, musica e  cinema?
 Partiamo dalla fine… io non guardo schermo,ne tv ne cinema, preferisco divorare libri o qualsiasi stampato, anche se grazie al kindle non sono costretta a affittare una libreria! Dai romanzi storici ai fumetti, da biografie dei grandi del passato a libri di arte passando per approfondimenti sulla scrittura web e social… Insomma, non mi faccio mancar nulla! Infine musica… ho un vasto archivio musicale ma non so perché la mia autoradio si ostina con Guccini, MCR, Consoli, Tazenda e Claudia Aru, con incursioni inglesi e americane degli anni 60 e 70: una scelta che condivido sempre con piacere.

sabato 13 febbraio 2016

Incontro con Gisella Mura

Ospite del nostro blog è l'artista sarda Gisella Mura, una grande fan di Roxane. Ha accettato con estrema disponibilità di raccontarci un po' di sè e del suo percorso artistico.



Qual è la corrente artistica che preferisci?

Espressionismo, francese ma soprattutto tedesco e nordeuropeo.



C’è un artista a cui senti di ispirarti?

Wow, bella domanda... non uno in particolare, ma tanti, più sul piano teorico, che tecnico...



Hai mai realizzato opere di astrattismo?

Si, ma son rimaste essenzialmente private... la mia storia artistica parte dalla pop art, si riversa nell'astrattismo, nelle installazioni per poi rinascere spontaneamente in figurativo.


Hai un agente che ti segue o ti muovi in maniera autonoma?

In maniera autonoma.



Il gradito omaggio di Gisella Mura con la sua interpretazion del nostro personaggio Roxane.
Come nasce una tua opera?

A volte in flash-visioni inaspettate, diurne o notturne, altre volte l'imput arriva da immagini pubblicitarie, cinema o web...




Ascolti musica mentre dipingi?

A volte, ma dipingendo anche in pubblico, ho imparato ad estraniarmi dal contesto esterno...



 E se si quale?

Un altra bella domanda ;-), la musica che mi emoziona.... passo da Battiato, De Andrè e De Gregori ai Linkin Park, Metallica, Sepultura... oppure free radio.



Quando vendi un quadro ti separi facilmente dalla tua opera o senti un po’ di attaccamento?

Ogni opera che nasce, è come se fosse transitoria: sento di essere in un percorso, non arrivata al traguardo prefissato...per cui ogni lavoro è un piccolo mattone sperimentale... per cui no, non ho un attaccamento morboso verso i miei lavori: amo il fatto che qualcuno si porti via una parte di me e faccia parte della sua vita e di quella dei suoi cari e dei suoi mondi...



Dove sono state esposte le tue opere?

In molte location in Sardegna, Biennali internazionali, Gallerie d'arte, e fiere in Italia (Padova, Milano, Torino, Ferrara, Napoli ecc..); all'estero in Spagna, Francia, Brasile, Olanda, Russia... e poi chissà cosa mi riserva il futuro!



Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla pittura?

Credo di averla avuta sempre nel sangue, sin da quando pasticciavo "tutto" dagli 8 mesi in poi... ma seriamente parliamo del 1998, quando invece di scegliere "ingegneria edile" mi sono iscritta all'accademia di Belle arti, arrivando da un liceo scientifico...


Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un artista?

È il punto di partenza, se non sai chi sei, non puoi sapere dove andare...


Esistono punti di riferimento nel tuo stile di dipingere solo donne ?

Le donne sarde e la società matriarcale in Sardegna: forti, indipendenti, pronte al sacrificio, amorevoli, inclini a grandi azioni...




Cos’è l’arte per te?
L'acqua che estingue la mia sete... ed io ho sempre sete!
Cosa ne pensano i tuoi amici e familiari della tua scelta di intraprendere questa strada?
 Mi hanno sempre appoggiata, e condiviso... soprattutto i miei genitori, credo se ne siano accorti subito della mia natura artistica.

Quali sono i lati positivi nell'essere una pittrice?
Il contatto con la realtà e con le persone: un pittore deve raccontare, e deve avere un rapporto diretto con ciò che lo circonda.

E quelli negativi ?
L'essere a nudo pubblicamente: la pittura svela quello che sei senza maschere.

Colore preferito nella pittura?
Il contrasto: l'oro ed il blu.

Hai più rimpianti o più rimorsi?
Nessuno... sono caparbia, per cui quando prendo una decisione o ho un obiettivo smuovo mari e monti e non mi guardo più indietro, ed un po' fatalista...

Una cosa per cui vale la pena vivere?
Una persona: mio figlio.



Il giorno più bello della tua vita?

Quando è nato mio figlio: il primo istante in cui i miei occhi si son posati su di lui.



Progetti futuri?

Aspiro a tante cose, ma seguo la strada... Se Dio vorrà.



La domanda che non ti abbiamo fatto è … Perché le tue donne son sempre tristi?

Grazie per non averla fatta: dovrei scrivere un romanzo...

giovedì 16 aprile 2015

Un Giorno da Roxane: Alessandra "Biancaneve" Fadda - seconda parte.

Ecco la seconda parte dell'incontro con Alessandra. A questa parte dell'intervista ha anche partecipato Dina, la nostra fotografa a cui dobbiamo le splendide immagini di Alessandra in versione "Roxane".

(Luigi) Come sei arrivata a Roxane?  
Ho conosciuto Roxane seguendo Luigi poi mi sono ricollegata a te  Umberto, mi vergognavo di chiederti l’amicizia...  in qualche modo spiavo in contemporanea Roxane, Luigi e Umberto, poi  mi sono messa a fare ricerche su Roxane, e ne ho parlato molto con mia mamma e le ho detto: "Mi fa molta impressione questa Roxane, sembro io!"   Ho sempre messo in prima linea gli altri a discapito di tutto. Ho sempre detto che la realizzazione degli altri realizzava me stessa mi rivedo in lei e quando Luigi mi ha chiesto che stavate pensando a me ho detto subito: Siiiiii!   



(Umberto) A questo punto cosa ne pensi di questi due uomini al tuo fianco che hanno creato un personaggio femminile? 
Avete avuto una capacità sorprendente, non offendetevi ma io non credo tanto nell'intelligenza maschile e, quindi, quando ho visto  la capacità di realizzare un qualcosa nella quale le donne si gettano a capofitto  dove si identificano nei personaggi, ho detto che bello, c’è qualcuno che riesce  a farlo!  E’ non è un complimento, è la verità. Le donne, credo, si identifichino tantissimo in Roxane.

(Umberto) Quindi, diciamo che dopo una storia di un uomo che ti ha deluso, qualche altro uomo ti ha regalato qualcosa e, hai capito che c’è ancora qualche uomo pensante?   
Assolutamente si e soprattutto mi sono detta gli opposti non si attraggono , si cercano, però  ho sicuramente più da dire ad una persona simile a me alla quale piace l’arte che ad una persona alla quale magari piace l’economia o la politica o tante altre cose e, sono arrivata ad un punto che è bene cercare una persona che non ti guardi dall’alto in basso, che non ti giudichi e non ti dica  “mamma mia quanto sei strana!”, ma che invece ti dica che hai delle ottime capacità!  

(Umberto) Da Artista, se volevi rappresentare il presente che ti circonda, quale immagine coglieresti? Hai tre secondi… 
Una clessidra, perché con il tempo ho sempre avuto un rapporto orribile, e secondo me, qualche volta, continuo ad averlo, ci sto lavorando ma non riesco a superarla. Fossi in me nei miei disegni rappresenterei orologi, clessidre, quando li disegno è per tentare di staccarmi da questa cosa, una sorta di esorcismo; prima ho detto che non ho paura ne della morte ne del tempo che passa , ne della vecchiaia, ho paura del tempo che passa nella mia non realizzazione.  Ho paura di non realizzarmi, un tempo volevo tutto e subito e ho sbagliato , è stato un errore dopo l’altro e ora affronto la vita con più calma  e  per esorcizzare questo ho chiesto al mio nuovo compagno, Antonio, appassionato di fotografia di farmi delle foto come se fossi avvolta in un baco di seta, intorno a me ho posizionato l'orologio  a pendolo che ha costruito mio nonno, mentre cade su di me e rappresenta l’ansia che per me ha  il tempo. Così, in qualche modo... ho esorcizzato!  



(Luigi) Secondo c’è differenza tra la sensibilità artistica di un uomo e di una donna?
La sensibilità artistica è come la creatività, secondo me. Ci nasci. Sicuramente la donna risulta essere più sensibile rispetto all’uomo. Non faccio di tutta l’erba un fascio ovviamente. L’uomo sensibile tende a nascondersi. Per l’uomo è segno di debolezza. Ma quando l’uomo è artista deve per forza essere sensibile. Però di sensibilità ne ha più la donna. Riesce con delle metafore, con delle rappresentazione ad esprimere di più un concetto.

(Umberto) Qual è la cosa più pazza che hai fatto?   
Ascoltare gli altri invece che  me stessa, pazzia pura. Sin da bambina ho lasciato che gli altri decidessero per me. Per paura di deluderli.  Ma la  pazzia più grande, perché per me era difficilissimo,  è stato, da un anno a questa parte, dire: "Mi avete rotto!".  La vita è una fai ,quello che vuoi tu, accetto consigli ma ho chiuso con le facciate, non ti portano a niente, non sei tu. Io  voglio essere me stessa in tutto e per tutto e ci sto riuscendo.  

(Umberto) Il mio motto è: "Vorrei essere una pecora nera in un gregge di pecore bianche" e il tuo?
Carpe diem, ultimamente non perdo mai un treno,   Ogni occasione va sfruttata anche perché se perdi un'occasione te ne penti. Meglio provare che rimpiangere!  

(Luigi) Visto che ami gli animali. Qual è il tuo animale preferito?
E’ una domanda difficile. Direi un mix. Mi piace la fedeltà del cane, mi piace la libertà del gatto. Mi piace la pantera, io adoro la pantera nera. Ma io adoro anche la giraffa, è un animale che mi fa impazzire. Mi appenderei al collo e la coccolerei...

(Umberto) Ti faccio una domanda che piace molto alle donne che intervisto, : cosa non deve mai mancare nella tua borsetta? 
 La borsa è un accessorio che non sopporto, adoro essere molto libera ma se proprio la uso non deve mai mancare la penna  io dove sono devo scarabocchiare o, l’astuccio con tutte le matite, qualcosa che mi permetta di scarabocchiare non importa se non ho il foglio lo faccio dove capita , ma ho sempre con me  anche un taccuino dove prendo d'istinto e scrivo subito ciò che mi viene in mente perché quelle frasi le rigetto sui disegni!  

(Umberto) Hai citato del bellissimo rapporto che hai con tua madre, oggi cosa gli racconterai?   
Quando Luigi mi ha mandato quel messaggio mamma era in cucina che preparava la cena e io mio sono fatta l’andito saltellando, sembravo una bambina e mia mamma mi ha detto “Cosa è successo?” e  le ho letto il messaggio.  inoltre   stamattina prima di uscire mi ha detto, sei pronta? E io, certo che sono pronta quindi,dopo questa intervista immagina le dirò che è stato piacevole dividere la giornata con voi, evito di saltare per strada perché potrebbero prendermi per pazza... diversamente, farò un salto e le dirò è andata benissimo, mamma, sono persone fantastiche!  

(Umberto) Fatti una domanda datti una risposta!
Mi farei la domanda che colore sono io, di che colore ho l’anima e mi darei la risposta che dentro ho un arcobaleno però, un arcobaleno disegnato da me dove sette colori sono troppo pochi per rappresentarmi e siccome molti dei miei disegni sono molto tristi aggiungerei il nero e non deve mai mancare il rosso dei capelli della ragazza che disegno (che sono io) e il verde che è il mio colore preferito!   

(Dina) Hai detto che il verde è il tuo colore preferito...…
Si. Il verde mi piace in ogni sfumatura perché sono legata alla natura in ogni sua forma e poi perché rappresenta la speranza, e io vivo costantemente nella speranza.

(Umberto) Cosa ne pensi dei tatuaggi?  
Io ne ho tre e rappresentano qualcosa di molto importante perché sono legati al momento istintivo in cui sono stati fatti , sono molto piccoli, ho una fata, una farfalla e un ramo di edera e sono disegni che rappresentano libertà in generale e non hanno linee chiuse sono molto leggeri .Purtroppo il tatuaggio sta diventando moda e perdendo il suo fascino prima raccontava una storia, un'emozione... mentre ora i ragazzi chiedono : “C’è un catalogo per scegliere?  ” Non funziona così, ti svegli, decidi di farlo e sai cosa vuoi!!

(Dina) Qual è la tua canzone preferita e se ascolti musica mentre fai arte? 
La mia canzone preferita in assoluto “La cattiva strada “ Fabrizio De Andrè. Metto allo stesso livello  il “Un matto” sempre dello stesso artista!


(Umberto) Sei ordinata? 
No, assolutamente, Einstein dice che una scrivania ordinata è sinonimo di una mente vuota! E noi artisti NON possiamo essere ordinati!!!

(Luigi) Volevo sapere se hai già fatto delle mostre o ne hai  in programma?
Vi svelo una cosa in anteprima. La scultura che ho fatto venerdì partirà per Barcellona perché è stata selezionata dal’Art Expo 2015.

(Umberto) Cosa ne pensa il tuo ragazzo della tua arte? 
Lui dice: Hai la capacità di raccontare altre persone oltre te stessa”, ed è l’unica persona con la quale riesco a disegnare in sua compagnia perché solitamente sto chiusa nella mia stanzetta! Disegnare davanti a lui e come se fossi sola perché ha un rispetto del mio essere artista che nessuno ha! Mi osserva e mi dice come ti è venuto in mente, ma come fai? Ed è l’unico che riconosce se sono triste guardando i miei disegni ,  in un ombrello aperto riconosce il mio stato d’animo insomma, mi capisce benissimo!

(Luigi) Qual è il tuo fumetto preferito?
Il fumetto a cui sono più legata è quello che mi ha portato a disegnare: si tratta di Ranma ½, un manga di Rumiko Takahashi.
Però volevo dire una cosa a proposito di Roxane. I fumetti giapponesi sono spesso per una età piccola rispetto alla mia. Il più delle volte sono dei fumetti dove non riesci ad identificarti, perché sono spesso storie fantastiche di magia, Mentre voi in Roxane siete riusciti a fare delle storie reali...con delle persone che vivono emozioni reali... 

(Umberto) Spesso perdiamo gli amici, spesso i compagni mentre la signora arte la abbiamo sempre dentro, l’arte è un punto fermo della tua vita?
Senza arte morirei , toglietemi tutto ma non l’arte... tutto passa ma l’arte non passa mai! nei miei viaggi dicono che sono noiosa... gli altri vogliono vivere la città, io vorrei rinchiudermi nei musei.

Aggiornamento
Al ritorno da Barcellona abbiamo  chiesto ad Alessandra notizie sulla mostra che ci aveva preannunciato nell'intervista.

(Luigi e Umberto) Ci racconti qualcosa della recente mostra che hai fatto all' Expo Art  2015 a Barcellona?
Sono rientrata da Barcellona, con il mio compagno, domenica, dopo aver vissuto un'esperienza per me unica, scesa come un miracolo dal cielo...la realizzazione di un sogno.

Mesi fa ho partecipato alla selezione per l'Art Expò a Barcellona 2015, ma l'ho fatto non credendo, come al solito, in me stessa, ho spedito la foto di una scultura che ho realizzato in un periodo difficile della mia vita, alla quale sono molto legata emotivamente...

Mesi dopo ho ricevuto la mail: “Siamo felici di informarla che la sua opera è stata selezionata per l'evento artistico internazionale...etc etc”
Sapete quelle cose che pensi a te non possano mai capitare? Avevo paura di svegliarmi e constatare che fosse solo un sogno...ed invece no.

Sabato c'è stata l'inaugurazione, e la mia opera (così come quelle di altri 65 artisti) rimarrano a Barcellona fino alla fine di Aprile.
Non posso che augurarmi che questa esperienza e questo viaggio abbiano dato il via alla piena realizzazione di me stessa.
Sapere che gli altri sono fieri di me, mi fa sentire una macchina con 12 marce :)